USIAMO TUTTI GLI STRUMENTI DI GUIDA
CHE ABBIAMO A DISPOSIZIONE
Per guidare veloci la moto in pista dobbiamo imparare ad usare in contemporanea più di uno strumento di guida.
Nelle puntate precedenti della nostra serie dedicata alle lezioni di guida in pista, ci siamo occupati di molti aspetti della guida veloce per chi inizia a frequentare i circuiti e/o per chi non è ancora al livello prestazionale dei migliori piloti. Abbiamo visto innanzi tutto cosa è una curva per il pilota (lezione 2), come si danno ordini precisi di direzione alla moto (lezione 3 ), come si frena (lezione 4), come di percorre la curva (lezione 5) ed infine abbiamo analizzato la fase di accelerazione-uscita dalla curva (lezione 6). Adesso è arrivato il momento di andare a rifinire tutto quanto già detto, scendendo nel dettaglio degli strumenti di guida a nostra disposizione che possono aiutarci ad applicare tutti i consigli fin qui espressi.
Premessa: per strumento di guida intendiamo qualunque cosa possa aiutarci a far cambiare la traiettoria della moto e/o a variarla in caso di uso improprio.
Sulla moto sono presenti tanti strumenti du guida che dobbiamo imparare ad usare spesso contemporaneamente e ai quali possiamo sempre aggiungere gli strumenti di guida insiti nel corpo del pilota. Se parliamo di guida in pista si può arrivare a contare almeno 11 strumenti di guida fondamentali.
Proviamo ad elencarli uno ad uno, e poi a spiegare come e quando usarli.
Partiamo da quelli presenti sul pilota.
- Gli occhi.
- Le braccia.
- Le gambe.
- Il corpo.
Sulla moto invece possiamo elencare almeno sette strumenti di guida. Alcuni di questi nascono per altre funzioni principali, ma hanno un effetto importante anche sulle variazioni di direzione della moto.
- Il manubrio.
- Le pedane.
- L’acceleratore.
- Il freno anteriore.
- Il freno posteriore.
- La forcella.
- Il cambio.
Per alcuni di questi abbiamo già spiegato nelle lezioni 3 e 4 l’importanza e l’uso che se ne deve fare. Ma vale la pena qui ricordarli tutti.
GLI OCCHI: abbiamo visto che la prima legge della guida recita che “La moto va dove io guardo”. Quindi questo è il primo e unico strumento che si usa sempre, in qualsiasi circostanza di guida.
LE BRACCIA E LE GAMBE: la seconda legge recita che “In moto non si tira mai, al massimo si spinge…” E lo strumento più usato per spingere, quando serve, sono le braccia e le gambe. Queste ultime hanno anche la primaria funzione di sostenere sempre il peso del corpo, per impedire l’effetto “sacco di patate” e per impedire che le braccia si aggrappino al manubrio quando si percorre la curva e in accelerazione.
IL CORPO: descrivendo le complicate fasi di frenata, inserimento, percorrenza e accelerazione, abbiamo visto quanto siano importanti gli spostamenti del corpo ai fini del rendimento di guida. Il corpo si sposta all’interno della curva (sostenendone il peso con le gambe) per inclinare meno la moto a parità di velocità di percorrenza. E poi lo si tiene proteso verso l’interno della curva (sempre facendo leva sulle gambe) per limitare la tendenza della moto ad allargare la traiettoria mentre si dà gas e la si rialza dalla piega.
Questi sono gli strumenti che troviamo sulla moto.
IL MANUBRIO: non è banale ricordare che il manubrio è lo strumento principe da usare per dare un ordine di direzione alla moto, sfruttando la legge fisica dell’effetto giroscopico, come spiegato nella lezione 3.
LE PEDANE: Nella stessa lezione 3, viene spiegato anche l’uso che si fa delle pedane come strumento di guida, sia nella fase di inserimento che nella percorrenza. Inoltre la loro importanza come strumento di guida si spiega anche nella lezione 6, quella relativa all’accelerazione in uscita di curva.
L’ACCELERATORE: Che l’acceleratore serva a regolare la velocità della moto è scontato. Ma in realtà, proprio mettendo in relazione la velocità con le leggi della fisica, si scopre che l’acceleratore può essere usato anche come “timone” della traiettoria. Se siamo in piega e apriamo il gas, infatti, la moto tenderà immediatamente ad allargare la traiettoria. Se invece siamo in piega e molliamo il gas, la moto tende subito a chiudere la traiettoria.
IL FRENO ANTERIORE: Al pari dell’acceleratore, anche gli altri strumenti che di base si occupano delle variazioni di velocità, cioè i freni, possono essere usati anche per cambiare traiettoria. A nostro favore o a nostro sfavore. Come nel caso del freno anteriore. Infatti, se lo tengo azionato con la moto in piega, il freno anteriore provoca una evidente tendenza della moto a raddrizzarsi e procedere verso l’esterno della curva.
IL FRENO POSTERIORE: invece funziona al contrario rispetto all’anteriore. Se lo aziono con la moto in piega, la moto stringe la traiettoria. Se lo mollo con la moto in piega, la moto tende ad allargare.
LA FORCELLA: come abbiamo visto nella lezione 6, la forcella è uno strumento importante nella fase di inserimento. Se la lascio estendere (mollando il freno) prima di dare l’ordine di direzione in ingresso curva, mi aiuta ad alleggerire l’avantreno e a facilitare e velocizzare l’ingresso in curva.
IL CAMBIO: anche il cambio può essere visto come uno strumento di guida. Se infatti percorro una curva con una marcia tale che, a parità di velocità di percorrenza, mi tenga il regime del motore su livelli medio-alti, la moto tende a stringere la traiettoria. Se invece, a parità di velocità entro con una marcia che tiene il regime del motore su livelli medio-bassi, la moto tende ad allargare la traiettoria. In definitiva, in curva non si dovrebbe mai scendere sotto la metà del regime di rotazione massimo del motore. Se ciò non accade significa che ho sbagliato marcia, o che sono entrato troppo piano in quella determinata curva, o, cosa più probabile, accade per una combinazione di questi due errori.
Gli strumenti vanno usati tutti insieme… da un minimo di 3 a salire, a seconda delle situazioni di guida.
Ciò che è difficile capire e mettere in pratica, per chi non è molto esperto di guida in pista, è il fatto che per ogni situazione in cui siamo impegnati, se vogliamo ottenere il miglior risultato dovremo imparare ad usare in contemporanea e nel modo appropriato più di uno strumento di guida. Si va da un minimo di tre per le situazioni più semplici, ad un massimo di 8-10 per quelle più complicate.
Facciamo ora alcuni esempi riferendoci alle situazioni già spiegate nelle puntate precedenti.
In frenata ne dobbiamo usare almeno 6. Le braccia, le gambe, lo sguardo, il freno anteriore, il manubrio, le pedane.
In inserimento e percorrenza, invece, sono almeno 7-8 gli strumenti da usare. Lo sguardo, il manubrio, le braccia, le gambe, le pedane, il corpo, il cambio, ed eventualmente il freno posteriore.
In accelerazione sono almeno 5. Usiamo infatti lo sguardo, il manubrio, le pedane, il corpo, l’acceleratore.
Per chi volesse approfondire e rileggere tutte le lezioni fin qui pubblicate, vi ricordiamo che potete trovarle tutte insieme nella sezione a questo dedicata nel nostro sito. Questo è il link https://www.masterbike.tv/corsi-di-guida/